porcellana1
porcellana1 s. f. [der. del lat. porcus «porco» o porcellus «porcello», sulla base di un’analogia per noi poco chiara; il sign. 2 (documentato, come il sign. 1, già in Marco Polo) è dovuto prob. alla somiglianza di colore, brillantezza e traslucidità fra il prodotto ceramico e la conchiglia]. – 1. Nome dato anticamente a parecchie specie di molluschi del genere ciprea e alla loro caratteristica conchiglia, lucida, usata per lavori ornamentali. 2. a. Prodotto ceramico a pasta vetrosa, a grana finissima e compatta, bianca, traslucida, sonora, impermeabile e inattaccabile dagli agenti chimici, di origine quasi certamente cinese (2° sec. a. C.), nota nel mondo musulmano dal sec. 9° e introdotta in Europa alla fine del sec. 15°; si fabbrica mescolando con acqua, in rapporti diversi a seconda delle proprietà desiderate, caolino, quarzo e feldspato, il cui impasto viene lasciato riposare e poi lavorato per modellare i varî oggetti, i quali infine sono cotti in appositi forni una prima volta a 800-1000 °C (si ottiene il biscotto) e una seconda volta, dopo la verniciatura con un rivestimento trasparente (la vetrina) e l’eventuale decorazione, a 1300-1500 °C per un tempo più lungo: p. dura, tenera (a seconda della composizione e della temperatura di cottura); vasellame, tazze di p.; un servizio da tavola di p.; statuine, bomboniere di p.; p. per piastrelle; p. sanitaria, per lavabi, cassette per acqua, ecc.; isolatori elettrici di porcellana. P. chimica e refrattaria, più resistente agli agenti chimici e agli sbalzi termici della porcellana classica e rispetto a questa più povera in silice e più ricca in allumina. P. dentaria, resistente all’abrasione e agli agenti chimici, usata per la terapia della carie e per protesi dentarie: è costituita in prevalenza da feldspato (80% circa), più caolino, quarzo, coloranti e talora marmo. P. porosa, non verniciata, usata per setti porosi e candele filtranti. b. Oggetto, per lo più pregiato, fatto di porcellana: una p. di Limoges; le p. di Capodimonte; una collezione di porcellane. 3. Per analogia d’aspetto, e per lo più in funzione appositiva: a. Carta p., cartoncino p. (o porcellanato), speciale cartoncino per biglietti da visita, bianco e lucente, a base di biacca, ossido di zinco e altre sostanze minerali applicate con colla e gelatina. b. Razza p., colombi porcellana, razza di colombi campagnoli a mantello grigio, ali finemente reticolate di nero e di bianco. c. Cani porcellana, razza francese di cani segugi (fr. porcelaine), detti anche cani di Franca Contea, alti 55-60 cm, con testa piuttosto allungata, orecchie lunghe terminanti a punta, pelo corto, raso, bianchissimo con qualche macchia arancio chiaro. d. Bianco p., detto di un mantello equino bianco che, per la pigmentazione nera della pelle, acquista riflesso bluastro. 4. In zoologia, genere di crostacei porcellanidi (lat. scient. Porcellana) cui appartengono alcune specie di piccoli granchi di scogliera.