post-verita
post-verità s. f. Argomentazione, caratterizzata da un forte appello all'emotività, che basandosi su credenze diffuse e non su fatti verificati tende a essere accettata come veritiera, influenzando l'opinione pubblica. ◆ Sarà verità sovversiva, dice Letta, e invece siamo tuttora immersi in quella che è stata chiamata - da quando Bush iniziò la guerra in Iraq - l'era della post-verità: degli eufemismi che imbelliscono i fatti, dei vocaboli contrari a quel che intendono. (Barbara Spinelli, Repubblica, 1° maggio 2013, p. 1, Prima pagina) • La terza notizia interessante è che la scelta del termine post-truth era stata compiuta già prima che i risultati delle elezioni americane fossero noti. È proprio la recente campagna elettorale statunitense a offrirci una collezione di elementi tale da restituire una vivida idea di quel che significa vivere ai tempi della post-verità. (Annamaria Testa, Internazionale.it, 22 novembre 2016, Opinioni) • [tit.] Post-verità? Nuova Inquisizione! (Beppegrillo.it, 30 dicembre 2016) • C'è un dibattito in corso nel Paese delle balle di Stato, quello di Ustica e del caso Moro per capirci, che ha del surreale. Fior di intellettuali, giornalisti, politici, magistrati e salumieri, con l'aiuto della suocera, discutono sul fatto che l'Italia sarebbe entrata nell'era della post-verità. (Tommaso Cerno, Espresso, 8 gennaio 2017, p. 9, Editoriale) • Vattimo, anche se nessuno lo dice, è il vero inventore, a livello di cultura mediatica, della post-verità. […] Solo che, ecco una bella differenza con gli attuali "utilizzatori finali" del termine, Vattimo dava un valore positivo e non negativo al fenomeno: abbandonare la verità, ovvero riconvertirla sotto forma retorica, era per lui un processo di emancipazione, liberazione, affrancamento da quei dispositivi di morte che erano in ultima analisi le "forme della verità" ereditate dalla grande tradizione della metafisica occidentale. (Corrado Ocone, Huffington Post, 9 gennaio 2017, Post).
Derivato dal s. f. verità con l’aggiunta del prefisso post-, sul modello dell'ingl. Post-Truth (in ingl. loc. agg.le, di solito riferita a politics 'politica'), attestato per la prima volta nel 1992, secondo gli Oxford Dictionaries, in un articolo del drammaturgo serbo-americano Steve Tesich, comparso nella rivista «The Nation».