postreligioso
post-religioso agg. ◆ Il sonno della ragione affolla questo vuoto di incubi e di illusioni. Perché questo, credo, è ciò che le teologie sostitutive, o post-religiose, hanno dimostrato di essere: illusioni. (George Steiner, Corriere della sera, 9 maggio 2000, p. 35, Cultura) • Comune è il nostro destino, così come è comune l’orizzonte che ci abbraccia. Secondo quanto insegnato da quel cristianesimo post-religioso, cristianesimo della città secolare, a cui «Testimonianze» è sempre rimasta fedele. (Sergio Givone, Repubblica, 11 gennaio 2004, Firenze, p. I) • tra le sue [di Richard Rorty] tesi più conosciute c’è la visione del nostro mondo come di un mondo post-filosofico e post-religioso. Ma come questo non gli ha mai impedito di continuare a fare filosofia, sia pure in un modo profondamente diverso da quello della tradizione che si concepiva come ricerca di essenze e fondamenti, così mi piace pensare che anche l’esperienza religiosa potesse ancora avere un senso per lui, sebbene senza alcun compromesso con qualunque forma di teologia dogmatica (Gianni Vattimo, Stampa, 11 giugno 2007, p. 39, Società e Cultura).
Derivato dall’agg. religioso con l’aggiunta del prefisso post-.
Già attestato nella Repubblica del 26 maggio 1994, p. 34, Cultura (Gianni Baget Bozzo).