postumanesimo
s. m. Fase storica che tende al superamento della centralità dell’uomo. ◆ «Non coltivo l’idea di una rinascita personale – continua [Giulio] Giorello –. È un problema da porre ai cattolici. Bisogna chiedere a loro come rinasceranno l’80 per cento degli embrioni che non vengono portati a buon fine e che, per loro, sono vita. Bisogna chiedere se rinasceranno anche gli spermatozoi, che sono vita potenziale». È un Illuminismo, questo, che ci porta dritti verso il postumanesimo. Nessuna incertezza signor filosofo? (Pierluigi Panza, Corriere della sera, 24 giugno 2005, p. 35, Cultura) • si potrebbe dire che il postumano, enfatizzando la figura dell’ibrido umano/non-umano, nega la centralità dell’uomo nella natura, in questo modo rivelandosi, piuttosto, come un postumanesimo. (Cosimo Pacciolla, Gazzetta del Mezzogiorno, 10 gennaio 2006, La Gazzetta di Lecce, p. 7).
Derivato dal s. m. umanesimo con l’aggiunta del prefisso post-.
Già attestato nel Corriere della sera dell’8 giugno 1996, p. 29 (Michele Brambilla).