pot-pourri
〈pó purì〉 (o pot pourri) s. m., fr. [propr. «pentola imputridita», calco dello spagn. olla podrida] (pl. pots-pourris 〈pó purì〉). – 1. Nome generico per indicare uno stufato di carni e verdure varie cotte insieme. 2. Opera letteraria o musicale composta con la fusione di più pezzi diversi. In partic., in Francia, dal sec. 18° in poi, denominazione di composizioni specialmente strumentali (ma anche vocali) risultanti dalla riunione di pezzi eterogenei o anche di frammenti di un’opera collegati da brevi passaggi modulanti; corrisponde all’ital. centone (talora a selezione) e ai termini, usati soprattutto nella musica per banda e in quella per orchestrina o pianoforte, di sunto, fantasia. 3. Mescolanza di fiori secchi, foglie, cortecce aromatiche, trattata e fatta macerare a lungo con olî essenziali, spezie e sostanze fissatrici, e quindi posta in sacchetti, scatole, vasetti per profumare ambienti o armadî. 4. Più genericam., mescolanza di cose eterogenee; miscuglio, accozzaglia: un p. di osservazioni, di citazioni. ◆ In ital. è talvolta usato l’adattamento fam. pupurrì.