poverta
povertà s. f. [lat. paupertas -atis, der. di pauper -ĕris «povero»]. – 1. a. Genericam., la condizione di chi è povero, di chi cioè scarseggia delle cose necessarie per una normale sussistenza: vivere nella p., in p., in grande p., in un’estrema, in una squallida p.; nascere, morire in p.; cadere in p.; uscire, sollevarsi dalla p.; accettare, sopportare nobilmente la propria p.; visse sempre in una p. onorata; non ho alcuna vergogna, anzi mi onoro della p. della mia famiglia (Ermanno Rea); con riferimento a collettività: la p. degli abitanti di un paese (e analogam. p. di un paese, di un villaggio, ecc.). Nella morale cattolica, p. volontaria, quella scelta liberamente per attingere un più alto grado di perfezione spirituale secondo il consiglio del Vangelo e lo spirito della primitiva predicazione cristiana; tale rinuncia ai beni terreni, detta anche comunem. p. evangelica, è talora personificata, spec. con riferimento a san Francesco e all’ordine dei frati minori: le nozze di san Francesco con la P. (o con madonna P.); Ma perch’io non proceda troppo chiuso, Francesco e Povertà per questi amanti Prendi oramai nel mio parlar diffuso (Dante). Voto di p., la promessa che i religiosi fanno a Dio di rinunciare a ogni diritto di proprietà (voto solenne) o alla libera disponibilità sui proprî beni subordinandola alla licenza dei superiori (voto semplice). b. Raro con senso concr. e collettivo, l’insieme dei poveri: c’è tanta p. da aiutare. 2. Più specificamente: a. Nel linguaggio sociologico, condizione di carenza di risorse materiali e non materiali che caratterizza determinati soggetti e sezioni di una popolazione; anche, condizione di singoli individui, famiglie, gruppi e strati sociali più ampî di una popolazione che si verifica quando le risorse di cui dispongono sono a un livello talmente basso da precludere loro la possibilità di condurre un’esistenza simile a quella della maggioranza dei membri della società cui appartengono. b. Nel linguaggio econ., con riferimento a interi paesi, basso livello di reddito pro capite degli abitanti. Circolo chiuso della p., l’insieme delle condizioni per cui le economie arretrate dei paesi in via di sviluppo sono condannate di fatto alla stazionarietà, in quanto la bassa produttività del lavoro, rendendo esigua l’eccedenza della produzione sul consumo, non consente quell’accumulazione di capitale che sarebbe necessaria per superare l’arretratezza tecnica ed elevare così la produttività del lavoro. 3. estens. a. Scarsezza: la p. della campagna, perché scarsa di vegetazione o di rendimento; p. di un terreno, di un concime (v. povero, n. 2 b); la p. del raccolto; regione arida a causa della grande p. d’acqua. b. Scarso valore, esiguità, limitatezza: scusa la p. del dono, dell’offerta; la domanda rivela la p. della sua cultura; p. di stile, di idee, di linguaggio; p. lessicale; p. d’ingegno, d’intelletto, di fantasia. c. Aridità, meschinità: p. di mente, di cuore.