pre-
〈pré〉 [dal lat. prae, prae-]. – Prefisso che compare in numerosi composti derivati dal latino o formati modernamente, spesso in contrapp. a post-. 1. Con valore temporale, che è il più frequente, esprime un rapporto di anteriorità in verbi o sostantivi indicanti azioni eseguite prima di un dato termine (o prima di altri), oppure avvenimenti che precedono altri nel tempo: preannunciare, precedere, predestinare, prevedere; preavviso, prevendita, pregiudizio; preistoria. Frequente nella formazione di aggettivi che si riferiscono a un tempo precedente a quello indicato dal secondo elemento: preadamitico, prebellico, prematrimoniale, prenatale. Maggiore precisione semantica hanno molti composti acquisiti nella terminologia storica (o di particolari storie) o nelle varie discipline scientifiche; così preindoeuropeo, preario in linguistica; prebarocco, preromantico e preromanticismo, ecc. in letteratura e nelle arti, per riferirsi a tendenze che anticipano e insieme annunciano i caratteri proprî di un determinato periodo o movimento; prechelleano, premusteriano in geologia; precartilagineo, preosseo, presfenoide, ecc., in biologia, riferiti a tessuti o organi che precedono nello sviluppo la formazione di altro tessuto o organo. Raro in senso fig., di manifestazione che precede idealmente un’altra, rappresentando di fronte a questa uno stadio che è o si considera meno evoluto: preanimismo, predeismo, prelogica, ecc. In alcuni casi, più moderni, l’unione del prefisso con il sostantivo dà luogo non a un nuovo sostantivo (come è, per es., preallarme, preadolescenza, prepensionamento) ma a una locuz. aggettivale invariabile: per es., gli anni d’insegnamento prelaurea; in formazioni simili, per le quali si dovrebbe parlare di giustapposizione più che di composizione, i due elementi mantengono una loro reciproca autonomia semantica, per cui il composto che ne risulta, avendo un significato trasparente, non viene in genere registrato. 2. Meno com. per indicare precedenza nella collocazione o nella successione spaziale: prenome (in quanto precede il nome), preverbio e prepalatale in linguistica; Prealpi, Preappennino in geografia; preaddome, prefaringe in anatomia, ecc. 3. In composti derivati dal latino può significare inoltre maggiore altezza: preminente; preferenza su altri, eccellenza, superiorità: prediletto, predominio, prepotenza, prevalere; in alcuni casi, conferisce all’aggettivo cui è premesso valore di superlativo: preclaro.