pre-cena
(pre cena), s. m. o f. e agg. inv. Consumazione di assaggi di cibo sfiziosi e stuzzicanti accompagnati da vini o aperitivi; che precede la cena, che si consuma prima di cena. ◆ Il padre dello sfortunato Dodi si è seduto solitario in una piazzetta semi-deserta all’ora dell’aperitivo pre-cena. (Mattino, 17 agosto 2001, p. 13, Estate) • Qualcuno parla di aperitivi «milanesi», altri invece, li vedono come versione capitolina delle tapas spagnole. L’elemento comune? Abbinare al vino una serie di sfizi che valgono una vera e propria pre-cena. (Giacomo A. Dente, Messaggero, 30 giugno 2005, p. 43, Roma Giorno & Notte) • La primavera si annuncia all’insegna del blues con dodici serate. L’aperitivo «lounge», diventa tappa fissa del sabato per un «pre cena» a base di vino e a ritmo di musica. (Valentina Fassio, Stampa, 28 febbraio 2007, Asti, p. 68).
Derivato dal s. f. cena con l’aggiunta del prefisso pre-, ricalcando l’espressione ingl. pre-dinner.
Già attestato nella Stampa del 12 giugno 1994, p. 22, Spettacoli (Cristina Caccia).