precario1
precàrio1 agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. precarius, propr. «ottenuto con preghiere, concesso per grazia», der. di prex precis «preghiera»]. – 1. agg. Incerto, non sicuro; che è soggetto a subire, da un momento all’altro, un cambiamento, un peggioramento: una situazione (politica, finanziaria, economica, ecc.) estremamente p.; essere, trovarsi in p. condizioni economiche, in p. condizioni di salute; salute p., cagionevole; un equilibrio p., instabile; una vita, un’esistenza precaria. 2. agg. Nel linguaggio giur., specifica la concessione gratuita di un oggetto la cui restituzione può essere richiesta dal concedente a suo arbitrio (v. precario2): possesso p.; concedere, possedere qualche cosa a titolo precario. 3. agg. e sost. Che o chi ha un rapporto di lavoro temporaneo senza garanzie di stabilità o continuità, legato a un contratto a termine: personale p.; tecnici, docenti p.; la categoria, le rivendicazioni dei p.; la sistemazione dei p. nei ruoli dello stato; i p. della pubblica amministrazione. ◆ Avv. precariaménte, in modo precario, malsicuro, incerto, provvisorio: vivere, sopravvivere precariamente; un’istituzione che si regge in piedi precariamente; guardavo dal finestrino laterale e davanti, tra l’arcata disegnata precariamente dal tergicristallo (Bigiaretti).