precedere
precèdere v. intr. e tr. [dal lat. praecedĕre, comp. di prae- «pre-» e cedĕre «andare»] (pass. rem. precedètti, meno com. precedéi, ant. precèssi, precedésti, ecc.; part. pass. preceduto, ant. precèsso; come intr., aus. avere). – 1. intr. Andare innanzi: precedeva il più anziano, gli altri seguivano; è meglio che siate voi a precedere. Talvolta con riferimento a un diritto di precedenza: precedono le vetture provenienti da destra. Con valore temporale: la notte che precedeva al giorno fissato. 2. Più frequente l’uso trans., con analoghi sign.: io ti precederò, tu segui; la banda cittadina precedeva la sfilata; il saggio è preceduto da una breve introduzione; l’articolo precede sempre il sostantivo; in competizioni sportive: tre corridori precedevano il gruppo. Con valore temporale, venire, avvenire, accadere prima: la notte che precede il primo giorno dell’anno; il telegiornale è preceduto dalla pubblicità; gli istanti che precedono il sonno ... possono somigliare in qualche modo agli ultimi attimi di una vita terrestre (Montale). Anche, arrivare prima di altri in un’azione, in un’invenzione, in una scoperta: nel lancio del primo satellite l’Unione Sovietica ha preceduto gli Stati Uniti; e in senso fig. (ma poco com.): per prontezza di riflessi mi precede di sicuro. Farsi p., mandare prima di sé qualcuno o qualcosa: si è fatta p. dal marito; mi farò p. da un mazzo di fiori per la padrona di casa. 3. In matematica, con riferimento a un insieme di elementi a, b, ..., nel quale sia data una relazione d’ordine, si usa l’espressione «a precede b» per indicare che i due elementi a, b si trovano nella relazione d’ordine prefissata; per es., nell’ordinamento naturale dei numeri interi, 3 precede 5. ◆ Part. pres. precedènte, anche come agg. e s. m. (v. la voce).