precetto
precètto s. m. [dal lat. praeceptum, der. di praecipĕre «prescrivere, ordinare, insegnare», comp. di prae- «pre-» e capĕre «prendere»]. – 1. Principio, norma, regola di comportamento autorevole e tassativa: i p. di legge; p. morali; p. civili; p. religiosi. Precetti della Chiesa, in senso lato le disposizioni richieste dal sistema dottrinale della chiesa e coerenti con esso nei diversi contesti storici, relative a comportamenti morali, al culto, alla liturgia; in partic., i cinque p. (o comandamenti) della Chiesa, serie di norme obbliganti per i battezzati dopo i sette anni di età, non sempre uniformemente precisate, tra le quali: assistenza alla messa le domeniche e le feste comandate, digiuno e astinenza nei giorni stabiliti, confessione annuale e comunione pasquale; si dice anche: p. festivo, l’obbligo, per i fedeli, di santificare le domeniche e i giorni considerati dalla Chiesa come festivi (cioè le cosiddette feste di precetto), partecipando alla messa e astenendosi da determinati lavori; p. pasquale, l’obbligo, per ogni cattolico, di ricevere la comunione durante il tempo pasquale. 2. Consiglio, suggerimento dato da persona autorevole: non aveva mai dimenticato i p. del suo maestro; Né senza i miei p. e senza scorta Inerudito andrai, signor (Parini). 3. Regola, più o meno rigida, che fa parte di un insegnamento: un libro pieno di p. superati; una grammatica che espone normativamente i p. della lingua italiana; p. retorici, le regole dell’eloquenza secondo la tradizione retorica classica. 4. Ordine o invito scritto che l’autorità (giudiziaria, amministrativa, militare, ecc.) invia a una persona affinché si presenti in un determinato luogo o adempia a obblighi e doveri di vario genere: notificare il p. a comparire in giudizio; p. di pagamento, in partic., nel processo civile, l’intimazione rivolta al debitore ad adempiere l’obbligo risultante dal titolo esecutivo entro un termine non minore di dieci giorni con l’avvertenza che, in mancanza, si procederà ad esecuzione forzata; p. personale (comunem. cartolina-precetto, v. cartolina), quando vigeva l’obbligo del servizio di leva, ordine di richiamo alle armi, per istruzione o mobilitazione, diretto a un singolo; cartolina-precetto era anche detta, durante il regime fascista, la cartolina con cui gli iscritti al partito erano invitati alle adunate. 5. Di precetto, locuz. usata sia in funzione di predicato sia in funzione attributiva, col sign. di obbligatorio: son circostanze, che si ha appena testa d’occuparsi di quel che è di precetto (Manzoni); chiuso nel candido camice di p., serviva i clienti con sicurezza, si lasciava chiamar dottore senza battere ciglio (Bassani).