precettoso
agg. (iron.) Prodigo di esortazioni e consigli, anche moraleggianti. ◆ La tv commerciale, fin dal suo nascere, è stata […] Una specie di basic-television, populista e impulsiva quanto il monopolio pubblico era stato precettoso e azzimato, demagogica e impolitica quanto la Rai lottizzata era un (discusso) simulacro della democrazia dei partiti. (Michele Serra, Repubblica, 4 dicembre 2003, p. 15, Commenti) • Sei un vecchio borbottone... «Se tu ti richiami alla Costituzione, ai padri costituenti, rispetto ad un magma in vorticoso cambiamento, sei un parruccone. E precettoso. Non fare così, fai cosà. Ma noi non siamo vecchissimi. Io ricordo che la parola cambiamento, si vota per cambiare, cambiamo l’Italia, era automaticamente accostata alla sinistra, persino al Pci che era un pachiderma. Ora non la usa più. O la usa a sproposito» [Michele Serra intervistato da Claudio Sabelli Fioretti]. (Stampa, 28 febbraio 2007, Asti, p. 68).
Derivato dal s. m. precetto con l’aggiunta del suffisso -oso.