precipite
precìpite agg. [dal lat. praeceps -cipĭtis, comp. di prae- «pre-» e caput «capo»], letter. – 1. a. Propriam., di persona che cade con il capo all’ingiù, o che comunque precipiti dall’alto: [Manlio] fu ... gittato p. da quello Campidoglio che egli prima con tanta sua gloria avea salvo (Machiavelli); se ... da montano sasso Dare al vento precipiti le membra, Lor suadesse affanno (Leopardi); le anime veggono Lucifero scender p. dal cielo (F. De Sanctis). b. Per estens., di cosa che cade o di acqua che scende con impeto al basso: da più lontano, intervenivano nel colloquio ... rimbombi di pietre p. (E. Cecchi); in alcun punto logorato dalle acque p., la spaccatura si apre in caverne e voragini (C. E. Gadda). c. Ripido, scosceso, o che scende con forte pendenza: là dove gira intorno la parte più solitaria e p. dell’isola (Moravia); aspre erano le salite, p. le discese (M. Moretti). d. Con valore avverbiale, di persone, animali o cose, per indicare l’impeto, la rapidità del movimento: pari a veloce Rovinoso macigno che ... vola Precipite a gran salti, e si fa sotto La selva risonar (V. Monti); precipiti innanzi Cavalli slanciansi e cavalieri (D’Annunzio). 2. Come sinon. di precipitoso, veloce, rapido, o, fig., avventato: segno del precoce ma p. decadimento italiano (Carducci); con p. imprudenza; una troppo p. decisione. Più genericam., di qualsiasi movimento che avvenga con ritmo veloce: un p. e forte Martellare d’officina (Pascoli).