preclusione
precluṡióne s. f. [dal lat. praeclusio -onis, der. di praecludĕre «precludere»]. – 1. a. Il precludere, l’essere precluso, e la situazione di impedimento, di divieto che ne deriva: l’ingresso è libero, non c’è p. per nessuno; tutti possono partecipare al dibattito, senza alcuna preclusione. b. fig. non com. Pregiudizio, preconcetto: ascolterò le tue ragioni senza preclusioni di nessun tipo. 2. In diritto, l’impedimento a esercitare una facoltà nel processo, dovuto al precedente compimento (o, all’opposto, al mancato compimento) di un atto: per es., non può più proporre querela chi abbia proposto davanti al giudice civile un’azione per il risarcimento del danno o abbia proceduto a una transazione con la controparte. Analogam., nella prassi parlamentare, istituto (detto anche preclusiva) per il quale una decisione non può essere adottata quando sia in contrasto con altra stabilita precedentemente per lo stesso oggetto.