precoce
precòce agg. [dal lat. praecox -ocis, der. di praecoquĕre «maturare precocemente», comp. di prae- «pre-» e coquĕre «cuocere, maturare»]. – Che si sviluppa, che fiorisce, che raggiunge la maturità prima dell’epoca normale. In botanica, fiori, amenti p., quelli che in alcune piante si sviluppano prima delle foglie (per es., nei pioppi); più genericam., anche in agraria, fioritura, fruttificazione p., specie precoci, che avvengono o si maturano in un tempo più breve rispetto a quello medio. In zoologia, prole p. (detta anche prole atta, in contrapp. a prole inetta), i piccoli degli uccelli, o anche di mammiferi, che, appena nati, sono capaci di procurarsi da sé il cibo o di nutrirsi da soli. Nell’uso com., un bambino, un ragazzo p., che presenta uno sviluppo fisico, psichico, intellettuale, superiore a quello dei coetanei o che è in grado di svolgere determinate attività meglio di quel che ci si aspetterebbe dalla sua età: un bambino p. nell’apprendimento, nelle capacità motorie (in passato, usato talvolta con una sfumatura negativa: è un po’ troppo p. quella ragazzina, per la sua età!); un’intelligenza p.; un ingegno precoce. Spesso con il sign. di prematuro, con riferimento a cosa che avviene o si manifesta prima del tempo normale, dovuto o opportuno: un inverno p.; una morte p.; incanutimento p.; il vecchio cappelluccio stinto ... non arrivava a nascondergli la laida calvizie precoce (Pirandello). In medicina, demenza p., malattia mentale comunem. identificata con la schizofrenia; diagnosi p., la diagnosi di una malattia formulata prima che i sintomi siano evidenti; eiaculazione p., v. eiaculazione; parto p., prematuro; pubertà p., quella che si manifesta in anticipo rispetto alla norma (quando è correlata a una precoce attivazione del sistema endocrino, è detta pubertà p. vera); senescenza, senilità p., il manifestarsi dei fenomeni legati alla vecchiaia prima del tempo normale. ◆ Avv. precoceménte, in modo precoce, prima del tempo previsto o medio: frutti maturati precocemente; in anticipo, prima dell’età normale, consueta: un ragazzo sviluppato precocemente; era un ometto non vecchio, con un barbone biondo e qua e là incolore, la testa precocemente calva (Svevo); quei suoi capelli p. bianchi (Salvatore Mannuzzu).