predicare
v. tr. [dal lat. praedicare «far noto, celebrare, lodare», e, nel lat. tardo, eccles., «predicare»] (io prèdico, tu prèdichi, ecc.). – 1. a. Annunciare, dichiarare pubblicamente la legge divina: p. il Vangelo, le verità della fede, la buona novella. b. Esortare all’adempimento di una legge morale o di un comandamento della Chiesa: p. le virtù, la carità, la tolleranza, il perdono; p. il digiuno, l’astinenza; e in tono scherz.: p. il digiuno a stomaco pieno, invitare gli altri a fare sacrifici, guardandosi bene dal fare lo stesso. c. Assol., tenere, fare una predica, di religioso che parla dal pulpito: domani il vescovo predicherà solennemente nel duomo; ha predicato ancora sull’indissolubilità del matrimonio; fig., iron., p. bene e razzolare male, di chi fa l’opposto di quello che dice, o non mette in pratica gli ammaestramenti che dà agli altri (dal prov. tosc. fare come padre Zappata, che predicava bene e razzolava male). Con un accusativo dell’oggetto interno: p. il quaresimale (o la quaresima). d. estens. Esortare, ammonire, fare discorsi per rimproverare, consigliare e sim. (spec. seguito da una proposizione subordinata): stanno tutti a predicarmi che devo smettere di fumare; gli ho sempre predicato di avere pazienza; comuni le locuz. p. al vento, p. nel deserto, parlare inutilmente, senza essere ascoltato. Anche, fare discorsi pubblici, parlare in pubblico: ho imparato ... a non mettermi ne’ tumulti: ho imparato a non p. in piazza (Manzoni). 2. letter. Lodare, celebrare, esaltare: p. le qualità, i meriti di qualcuno; ho voluto dire questo a quegli che predicano il tempo e il governo di Lorenzo de’ Medici (Guicciardini); talvolta con un predicato del compl. oggetto: quel suo cugino Carlo, che una fama, già fin d’allora antica e universale, predicava santo (Manzoni). 3. ant. Perorare: disonesto le pareva che essa, a guisa d’una ruffiana, predicasse per lo figliuolo (Boccaccio); anche, con un compl. oggetto, pregare, scongiurare: la donna ... tanto la predicò, che ella in persona di sé e nel suo letto la mise (Boccaccio). 4. Nella logica, attribuire un predicato a uno o più soggetti; affermare o negare una qualità o un attributo di uno o più soggetti. 5. In grammatica, dare un predicato al sintagma nominale che funge da soggetto.