preferenza
preferènza s. f. [dal lat. mediev. praeferentia, der. del lat. praeferre «preferire»]. – Il preferire, il fatto di preferire qualcuno o qualcosa ad altra persona o cosa: ha sempre avuto una spiccata p. per il nipote più grande; la tua p. nei suoi confronti è nota a tutti; tra i pittori impressionisti la mia p. va a Cézanne; avere p. per, preferire, per lo più come atteggiamento abituale: ho sempre avuto p. per le vacanze in montagna; dare, accordare la propria p. a, preferire, con riferimento a una scelta particolare: tra i due appartamenti darei la p. a quello con il giardino; voti di p. (o assol. preferenze), nelle elezioni col sistema a scrutinio plurinominale, i voti che ogni elettore può attribuire (oltre quello, unico, da lui attribuito alla lista prescelta) a un certo numero di candidati (generalmente tre o quattro) compresi nella lista stessa; titolo di p., nei concorsi per l’ammissione ai pubblici impieghi, possesso di una particolare benemerenza militare o di altro genere che, a parità di voto di merito, dà diritto a una anteposizione nella graduatoria. Nel linguaggio giur. il termine è usato talvolta come sinon. di prelazione. Nella locuz. avv. a p., di p., con p., preferibilmente, piuttosto, più volentieri. Nel plur., con sign. meno astratto, fare p., usare preferenze, usare verso altri attenzioni, riguardi particolari, con maggiore o minore parzialità, indulgere a favoritismi: nel concorso ci sono state troppe p.; più genericam., non avere preferenze, non avere gusti o predilezioni particolari.