premiare
v. tr. [dal lat. tardo praemiare, der. di praemium «premio»] (io prèmio, ecc.). – Concedere (e in qualche caso anche conferire, consegnare) un premio, come riconoscimento di un particolare merito; può avere come compl. oggetto la persona cui il premio è concesso oppure il merito per il quale esso è assegnato: p. gli atleti vincitori delle gare (con la medaglia d’oro, con una coppa, ecc.); p. la squadra vincitrice del campionato; p. gli scolari migliori con un viaggio in Grecia; p. gli scrittori, gli artisti (oppure i libri, le opere, i quadri) che hanno vinto il concorso; p. un film per la sceneggiatura, per la regia, ecc.; p. il cavallo vincente; p. il valore, il coraggio di qualcuno (o p. qualcuno per il suo valore, per il coraggio dimostrato). Più genericam., compensare, ricompensare con premio non materiale, che può essere un riconoscimento pubblico o d’altra natura, e spesso consistere in una rimunerazione spirituale altissima: p. i meriti, l’onestà, la fedeltà di qualcuno; ci consola la speranza che i buoni saranno premiati nell’altra vita; ha dovuto attendere molto ma alla fine la sua attesa è stata premiata, ottenendo ciò che desiderava. ◆ Part. pass. premiato, anche come agg. (v. la voce).