preparazione
preparazióne s. f. [dal lat. praeparatio -onis]. – 1. a. In generale, il preparare, il prepararsi, nei varî sign. del verbo: O è preparazion che ne l’abisso Del tuo consiglio fai per alcun bene ...? (Dante); è cosa che richiede una p. accurata. Può avere come complemento (con la prep. di) la cosa che si manipola in modo da metterla in condizione di essere utile o che si ottiene da altre mediante un seguito di operazioni: p. di un piatto, del pranzo, di un drink, di una medicina, di un prodotto, di un impasto; p. di un composto chimico; oppure (con la prep. di, talora a) la cosa che è il fine dell’azione e per la cui realizzazione si predispone quanto è necessario, utile, opportuno: la p. di una manifestazione sportiva, di un festival, di un viaggio; p. alla guerra (precisando p. economica, logistica, politica di una guerra). In partic., attività volta ad acquisire o a far acquisire le cognizioni o l’addestramento necessarî in vista di una prova: un esame, un concorso che richiede una lunga e seria p.; nello sport, l’addestramento di un atleta o di un cavallo in vista di una gara o di un campionato. Anche, attività volta a mettere o a mettersi nella disposizione d’animo adatta a qualche cosa: gli dette la notizia della morte del figlio senza la dovuta p.; p. psicologica, spirituale; p. alla Comunione, al matrimonio; con riferimento al sacerdote, p. alla messa, l’insieme di preghiere, riportate dal messale e dal breviario, da recitare prima della messa. b. Il risultato del preparare, del prepararsi; il complesso di cognizioni, esperienze, competenza, abilità e sim. acquisite in un determinato campo: ha una buona p. scientifica; alunno con una buona p. di base; un atleta, un professionista che manca di preparazione. c. Nel linguaggio milit., p. di artiglieria, azione di fuoco delle artiglierie tendente a una preventiva distruzione degli apprestamenti del nemico. d. In musica, nella teoria dell’armonia, l’impiego di una nota che, prima di diventare nota dissonante in un accordo di settima o di nona o in un ritardo, compare, nella stessa voce o parte, in un accordo consonante, in modo da rendere meno aspra la dissonanza successiva. e. Come locuz. agg., in preparazione, detto di cosa per la cui realizzazione si sta lavorando, che non è ancora conclusa, completata, ultimata: il progetto, il libro è ancora in p. (o in fase di preparazione). 2. a. non com. Preparativo: e a quest’effetto [di conquistare la Luna] fecero molte p. (Leopardi). b. Con valore concr., preparato (s. m.), sia in senso generico (sostanza, vivanda, ecc. che è stata manipolata e resa pronta all’uso): una p. gastronomica tipica della Sicilia; sia in accezioni specifiche (v. preparato): una p. farmaceutica; p. anatomiche, istologiche.