prepotenza
prepotènza s. f. [dal lat. tardo praepotentia, der. di praepŏtens -entis: v. prepotente]. – 1. a. L’essere prepotente; carattere, atteggiamento di chi è prepotente, di chi, in modo del tutto arbitrario, vuole imporre la sua volontà, anche ricorrendo a coercizioni e soprusi: una persona insopportabile per la sua p.; con la p. non si ottiene nulla. Frequente la locuz. avv. di prepotenza, con la prepotenza, e più spesso in senso attenuato, con sicurezza e decisione: fare, ottenere qualcosa di p.; togliere la palla all’avversario di p.; in senso fig., con grande vigore e slancio, con la forza e l’autorità derivanti da particolari requisiti: uno scrittore che si è imposto di p. all’attenzione della critica. b. Con valore concr., atto o comportamento di chi è prepotente, sopruso: fare, subire, dover sopportare una p.; questa è una p. bella e buona!; le p. mi danno molto fastidio. 2. fig. Forza irresistibile, o più semplicem. grande forza, potenza: la p. di un impulso, di un bisogno, di un sentimento; la p. dell’istinto, o degli istinti; la p. dell’ingegno, della fantasia, in un artista, in un poeta, ecc. 3. ant. Potenza eccessiva, predominio, egemonia.