presago
preṡago agg. [dal lat. praesagus, comp. di prae- «pre-» e sagus «profetico», der. di sagire «avere fiuto» (cfr. sagax -acis, da cui l’ital. sagace)] (pl. m. -ghi), letter. – Che presagisce cose e avvenimenti o esiti futuri, che ha il presentimento di ciò che accadrà: E fanno qui la gente esser presaga, Per lo patto che Dio con Noè puose, Del mondo che già mai più non s’allaga (Dante); Giorno verrà, presago il cor mel dice,... che il sacro iliaco muro E Priamo e tutta la sua gente cada (V. Monti); per estens., un timore p., un sogno presago. Con uso sostantivato: Le tre presaghe riempiean la spola (Foscolo), le tre Parche, in quanto vaticinavano le sorti degli uomini.