pressa
prèssa s. f. [deverbale di pressare; nel sign. 2, con influsso del fr. presse]. – 1. a. ant. o letter. Calca, ressa, affollamento di persone, o anche di gente armata: una borsa di fiorini cinque in quella p. gli era stata tagliata e tornava più leggiero che non v’era ito (Sacchetti); i padovani anch’essi facevano pressa in su l’entrata, mal comportando la facile e preziosa vittoria degli avversari (Carducci); fig., non com., l’affollarsi di sentimenti, ricordi e sim. b. Fretta, premura (sign. ant. ma vivo in usi region., anche nella variante dial. prescia): facciamo presto, che ho pressa; non c’è bisogno di fare, o di avere, tanta p.; che pressa c’è?; andare, andarsene di pressa; fare, mettere pressa a qualcuno, fargli fretta, insistere per ottenere o sollecitare qualcosa: i Francesi, che erano col governatore, ... facevano molta p. perché si facesse impeto (Botta); Marcello, nonostante la p. che il suocero gli metteva dintorno, chiese tempo a riflettere (Guerrazzi). 2. Macchina operatrice capace di sviluppare elevatissime forze di pressione, atte a deformare plasticamente il materiale in lavorazione fino a ridurlo alla forma desiderata; è costituita essenzialmente da una robusta incastellatura che porta un banco fisso e un equipaggio mobile (o entrambi mobili), i quali esercitano sul pezzo gli sforzi deformanti. Le presse sono usate per la lavorazione dei metalli (forgiatura, fucinatura, stampaggio, punzonatura, tranciatura, ecc.), per lo stampaggio delle materie plastiche, per la formatura dei prodotti ceramici, per incollare legnami, per impiallacciature, per la lavorazione della gomma e dei pellami, per la spremitura di semi oleosi, ecc., e in genere in tutte le lavorazioni per le quali occorrono forti pressioni per tempi di sensibile durata, con il vantaggio, rispetto ad altre macchine, di non comportare urti e vibrazioni. A seconda della struttura si distinguono p. orizzontali, rare, e p. verticali, costituite per es. da un banco fisso, da montanti, da una traversa superiore e da una traversa mobile o slitta. A seconda del principio di funzionamento del dispositivo che aziona la slitta, si hanno p. idrauliche, nelle quali alcuni cilindri idraulici sono azionati da un fluido (generalmente olio; in tal caso si parla di p. oleodinamiche) mandato in pressione da pompe; e p. meccaniche, che utilizzano sistemi di trasmissione meccanica, nei tipi fondamentali della p. a vite e della p. a eccentrico. In conceria, p. rotativa, la macchina usata per la spremitura delle pelli conciate dopo la tintura. Sono detti talvolta presse varî tipi di torchi usati in tipografia, legatoria, fotografia, e in genere qualsiasi dispositivo o congegno atto a comprimere un materiale posto fra due piani, uno fisso e l’altro mobile. ◆ Dim. pressina, e pressino m. (v.).