pretendere /pre'tɛndere/ [dal lat. praetendĕre, propr. "tendere innanzi", quindi "addurre a pretesto"] (coniug. come tendere). - ■ v. tr. 1. a. [essere assertore di un'idea contro opinioni più accreditate, o in contrasto con la realtà: questa statua non rappresenta una baccante, come pretende il mio dotto collega] ≈ volere. ‖ asserire, credere, pensare, ritenere, sostenere. b. [avere la pretesa di attribuirsi un merito o un diritto che non viene da altri riconosciuto, di poter fare cosa superiore alle proprie possibilità e sim., seguito da prop. oggettiva implicita: pretende di saper fare tutto] ≈ avere la pretesa, piccarsi, presumere. ‖ vantarsi. 2. a. [fare ferma e decisa richiesta di cosa a cui si ritiene di avere diritto, seguito anche da prop. oggettiva esplicita o implicita: p. il rispetto dovuto; p. di veder riconosciuti (o che siano riconosciuti) i propri diritti] ≈ esigere. ↓ chiedere, desiderare, richiedere. ‖ volere. ↔ rinunciare (a). b. [farsi pagare più del dovuto o del giusto: per un lavoretto da niente pretende una somma eccessiva] ≈ ↓ chiedere, richiedere, volere. ‖ esigere. c. [intendere ottenere con arroganza qualcosa a cui non si ha diritto, seguito da prop. oggettiva implicita o esplicita: pretende di imporre la sua volontà a tutti; pretendeva che fossi sempre a sua disposizione] ≈ esigere. ↓ chiedere, desiderare, richiedere, volere. ■ v. intr. (aus. avere) [avere l'aspirazione a qualcosa, con la prep. a: p. al trono di Francia; p. alla mano di una ragazza] ≈ ambire, anelare, aspirare, mirare, puntare. ↔ rinunciare. [⍈ CHIEDERE, VOLERE]