prezzemolo
prezzémolo s. m. [dal gr. πετροσέλινον (comp. di πέτρα «pietra» e σέλινον «sedano», propr. «sedano che nasce fra le pietre»), lat. petroselīnum]. – 1. a. Pianta bienne o perenne delle ombrellifere (Petroselinum crispum), coltivata in diverse varietà come pianta annua, le cui foglie più tenere si usano per condire e aromatizzare cibi: ha radice fusiforme, foglie di un verde cupo e fiori minuti, riuniti in ombrelle composte, di colore giallo verdognolo; è usata nella medicina popolare come stomachico, tenifugo ed emmenagogo, e per estrarne l’olio essenziale, liquido di colore da giallastro a verde, ottenuto per distillazione dei frutti, contenente apiolo o canfora di prezzemolo. b. Con allusione al fatto che il prezzemolo viene usato in molte preparazioni culinarie, le locuz. fig. essere come il p., entrare in tutto come il p., essere il p. di ogni minestra, di persona che è sempre dappertutto, che si trova nei luoghi e negli ambienti più disparati; con altro sign., nell’uso tosc., antico quanto il p., di cosa molto vecchia. 2. P. selvatico, altro nome della cicuta minore.