primario
primàrio agg. e s. m. [dal lat. primarius; v. primaio, primiero]. – 1. agg. a. Che è primo in una successione, che in una graduatoria viene prima di altri: scuola p., la scuola elementare, e istruzione p. (o elementare), quella impartita nelle scuole elementari; era p., in geologia, lo stesso che era paleozoica; attività, produzione p., in economia, l’attività e la produzione agricola (in contrapp. a attività e produzione secondaria e terziaria, cioè quelle dell’industria e dei servizî), e anche la produzione di beni di prima necessità, sia di consumo, sia strumentali; settore p. (anche assol., primario, sostantivato) v. settore; per elezioni p. (anche assol., le primarie, sostantivato), v. elezione; congregazione o società p., lo stesso che arciconfraternita. b. Che è primo per merito, per valore, per importanza: ragioni, motivi, fatti di importanza p.; questo è il problema p.; una notizia di p. interesse; dichiarò ... presidente di quel luogo il padre Felice con p. e piena autorità (Manzoni); meno com. di persona, che ha posizione preminente per ricchezza, censo, prestigio e sim.: è uno dei p. avvocati della provincia; una giovane ch’è una perla, ... e di famiglia p. anche! (Verga). 2. agg. Per estens., che è primo nell’ordine causale, con riferimento a proprietà, organismo, fenomeno, ecc., che sta a fondamento di un altro o di altri, secondarî rispetto a esso. Con questo sign., ma spesso anche con la prima accezione, è di uso frequente e specifico in varie discipline. In partic.: a. In botanica: tessuti definitivi p., quelli che derivano da protomeristemi; struttura p. del fusto e della radice, quella dovuta all’attività di differenziamento dei protomeristemi; organi p., quelli con struttura primaria o priorità di formazione o d’importanza (quindi anche sinon. di principale: per es., nervo fogliare p.); foglie p., quelle che nel giovane cormo si formano subito dopo le foglie cotiledonali e che in molte specie sono più semplici di quelle definitive, come nell’elleboro e nella pervinca. b. In zoologia, penne p. o primitive, quelle che formano il piumaggio embrionale e post-embrionale degli uccelli, destinate a cadere e a essere sostituite dalle penne secondarie, che a loro volta si rinnoveranno con le mute; con altro senso, penne remiganti p., quelle più grandi e potenti, inserite nel margine inferiore della «mano» (la parte terminale dell’ala) degli uccelli. c. In chimica organica: alcoli p., quelli contenenti il gruppo −CH2OH (per es., l’alcole propilico CH3−CH2−CH2OH); amine p., quelle contenenti il gruppo −NH2 (per es., l’anilina C6H5−NH2); atomo p., l’atomo di carbonio che, in un composto alifatico, è legato a un solo altro atomo di carbonio (per es., quelli che stanno alle estremità di una catena di più atomi). d. In fisica, circuito p. (o circuito induttore o assol. primario, sostantivato), il circuito che viene fatto percorrere da una corrente elettrica così da generare, per induzione elettromagnetica, una corrente indotta in un circuito posto in vicinanza (circuito secondario); per es., in un trasformatore, il circuito (o avvolgimento) primario è quello percorso dalla corrente di alimentazione. Nell’ambito di sistemi di unità di misura, grandezza p. è ognuna delle grandezze fondamentali di un sistema (cioè, nei sistemi assoluti, lunghezza, massa e tempo), e p. sono dette le relative unità (per es., il centimetro, il grammomassa e il secondo nel sistema CGS). Nella radiazione cosmica, radiazione p., quella che giunge dallo spazio ai limiti esterni dell’atmosfera e dà luogo ai fenomeni secondarî che si manifestano via via che essa vi penetra. Nei processi a catena, particelle p. sono quelle che originano il processo. e. Nelle arti grafiche e in fotografia, colori p., i colori a partire dai quali sono ottenibili, per sintesi (o composizione) additiva o per sintesi sottrattiva gli altri colori (v. colore): sono costituiti dalla terna blu, verde e rosso per la sintesi additiva e dalla terna giallo, magenta e ciano per la sintesi sottrattiva. f. In filosofia, qualità p., in contrapp. a qualità secondarie, v. qualità, n. 3 f. g. In medicina, sinon. di iniziale, con riferimento a processi morbosi nella cui evoluzione patogenetica sono distinguibili più fasi anatomo-patologicamente e clinicamente ben differenziate: lesione p.; sifilide p. (in quanto c’è una sifilide secondaria, terziaria). 3. s. m. a. Il medico che dirige, avendone la completa responsabilità, un reparto ospedaliero. b. Nella Corte pontificia medievale, primario dei difensori, denominazione di uno dei sette giudici palatini (v. palatino3), importanti soprattutto nei secoli fra il 6° e il 12°, che partecipavano, tra l’altro, all’elezione del nuovo pontefice. Avv. primariaménte, in primo luogo, primamente, principalmente: bisogna risolvere primariamente i problemi più gravi; la crisi è stata avvertita primariamente nel settore dell’industria.