primarista
s. m. e f. Chi partecipa a una tornata di elezioni primarie. ◆ «Primarie o non primarie, vi prego quando vi riunirete di stabilire alcune regole su come si definisce il capo della coalizione se per concorso, per titoli o per esame: in ogni caso vi posso dire fin d’ora che io parteciperò a quel concorso». Poi bacchettò gli incauti «primaristi» sentenziando che «nell’attuale sistema politico le primarie per la designazione del candidato premier non sarebbero possibili» e dunque «farle sarebbe come fare finta che la situazione è diversa, ma la democrazia è un esercizio serio». (Gian Antonio Stella, Corriere della sera, 9 settembre 2004, p. 1, Prima pagina) • alle primarie votano i militanti, gli elettori politicamente più attivi e impegnati, i più motivati e appassionati, i quali sono tendenzialmente anche i più radicali (e dunque, nel caso del centrosinistra, i più di sinistra); mentre non votano gli elettori più moderati, più restii alla militanza attiva, meno inclini alla mobilitazione. Ergo, le preferenze espresse dai «primaristi» sarebbero ben lungi dal riflettere l’orientamento dominante dell’elettorato di riferimento. (Giovanni Fiandaca, Repubblica, 23 gennaio 2005, Palermo, p. I) • [tit.] Nei gazebo la generosità dei «primaristi»: più di un euro per votare (Messaggero, 15 ottobre 2007, p. 3, Primo piano).
Derivato dal s. f. pl. primarie con l’aggiunta del suffisso -ista.