privato
agg. e s. m. [dal lat. privatus, propr. part. pass. di privare «privare»; nel sign. 2 b dallo spagn. privado; nel sign. 3 dal lat. mediev. privatum (per ellissi di un sost. neutro)]. – 1. agg. a. Detto dell’uomo considerato come singolo individuo, nell’attività, nel comportamento e con i diritti e i doveri che sono inerenti a tale condizione, ma astraendo dalle attività e dalle funzioni pubbliche ch’egli svolge nella vita sociale, politica, economica, amministrativa della collettività di cui fa parte: essere, o vivere come, un p. cittadino o un cittadino p. (meno com. una persona p.); agire, comportarsi, protestare come p. cittadino; provvedere alle necessità dei p. cittadini; analogam., ritirarsi a vita p., cessando l’attività politica, abbandonando un incarico pubblico; curare i proprî p. interessi, in quanto distinti da quelli della collettività. b. Sempre in contrapp. a pubblico, riferito a ciò che appartiene a singoli cittadini o è da essi gestito, o è comunque da essi svolto o costituito: proprietà p.; azienda, impresa p.; società formata per iniziativa p., con capitale privato; un ente p., un’organizzazione p.; e in contrapp. più esplicita a statale, nazionale, comunale, ecc.: scuole p., istituti p. (e analogam. l’istruzione p., l’insegnamento p.), un’università p., ferrovie p., linee aeree p., la televisione p., le emittenti p., ecc. Anche detto di singole persone, in quanto esercitino la loro professione o attività al di fuori di organizzazioni statali: un insegnante p. (e per estens., lezioni p., impartite privatamente); un poliziotto, un investigatore privato. c. Con sign. più specifici: diritto p., una delle branche fondamentali del diritto, che, insieme a quello pubblico, concorre a costituire il diritto positivo di uno stato: comprende il diritto civile e il diritto commerciale, e ha per oggetto le norme che regolano i rapporti dei singoli fra di loro oppure fra i singoli e gli enti pubblici, qualora questi ultimi non esplichino funzione di potere politico e sovrano (anche con uso ellittico, privato, soprattutto per riferirsi alla cattedra universitaria di tale materia: un professore di privato, preparare l’esame di privato). Per scrittura p., contrapposta ad atto pubblico, v. scrittura, n. 5. In diplomatica, documento p., quello redatto da notai o da semplici rogatori senza alcuna solennità formale, distinto dai documenti pubblici, emanati da una cancelleria, i quali trovano la loro specifica caratterizzazione proprio nella solennità delle loro formule e del loro aspetto esterno. d. Che non è pubblico, in quanto è riservato a una sola persona o a una ristretta cerchia di persone: chiedere, concedere, accordare un colloquio p.; udienza p., una delle due forme delle udienze pontificie (è stato ricevuto in udienza p. dal papa); la cerimonia si svolse in forma p., strettamente privata. Più genericam., che appartiene a una singola persona, che è strettamente personale: riordinare la propria corrispondenza p.; devo parlarti di una questione p.; queste sono vostre faccende p., e a me non interessano; nessuno ha diritto di ficcare il naso nella mia vita p.; sembra trattarsi di una vendetta p., cioè per motivi p.; anche, confidenziale, intimo: conversazione privata. Talvolta con lo stesso sign. di personale, in locuz. quali segretario p. e segretaria p., medico p., cameriere p., e sim. 2. s. m. a. Persona che non ha un incarico pubblico o non esercita particolari funzioni o sia comunque considerata come singolo cittadino: anche ai p. è consentito muovere causa contro lo stato; l’azienda è gestita da un p.; è un negozio all’ingrosso che non vende a privati. In questa accezione, è possibile, ma raro, anche l’uso del femminile. b. Come calco dello spagn. privado, denominazione del ministro favorito del sovrano che in Spagna sostituì, in alcune epoche storiche, un suo governo personale al governo assoluto del re: viva mill’anni don Gasparo Guzman, conte d’ Olivares, duca di san Lucar, gran p. del re don Filippo il grande, nostro signore! (Manzoni). c. Con valore neutro, il settore dell’attività privata, oppure l’àmbito personale, intimo e riservato di una persona (in contrapp., rispettivam., a pubblico e a politico, anch’essi sostantivati): occorre incentivare la produzione, nel pubblico e nel p.; un uomo di grande carattere, che nel politico e nel p. ha sempre dato prove della sua fermezza; rifugiarsi nel privato; difendere il proprio p.; violare il p. di una persona. Con altro senso nella locuz. avv., di uso com., in privato, non pubblicamente, con esclusione di estranei: gli parlerò io in p.; in p. ha spesso manifestato la sua avversione al regime; o fra persone conosciute, fra amici: davanti a estranei fa la persona seria, ma in p. ride e scherza molto volentieri. 3. s. m., ant. Cesso, latrina: madonna Cicogna, voi putite [= puzzate] per C mila privati (Sercambi). V. anche privado. ◆ Avv. privataménte, da privato, come privato: vivere privatamente, insegnare privatamente; studiare privatamente, seguendo un insegnamento privato; presentarsi privatamente agli esami, come alunno privato; in forma privata, non ufficialmente: ha chiesto di essere ricevuto privatamente dal ministro; la cerimonia si è svolta privatamente; in privato, in via riservata: l’ho saputo, me l’ha confidato privatamente.