procura
(ant. proccura) s. f. [der. di procurare]. – 1. a. Negozio giuridico unilaterale (detto anche comunem., ma impropriam., delega) con il quale una persona conferisce a un’altra, detta procuratore, il potere di rappresentarla in tutti gli atti giuridici (p. generale) o solo per un determinato negozio o atto (p. speciale): conferire (pop. fare) la p. a qualcuno; revocare una p.; p. alle liti, quella conferita al difensore dalla parte per la rappresentanza in giudizio; avere la p.; esercitare la p., la facoltà e l’ufficio di rappresentanza; comperare, vendere per p.; matrimonio per p., quello in cui uno o entrambi gli sposi sono rappresentati da un procuratore. b. L’atto notarile con cui si conferisce tale potere: stendere, firmare la p.; esibire la p.; ricevuta ser Ciappelletto la procura e le lettere favorevoli del re, ... n’andò in Borgogna (Boccaccio). 2. a. Ufficio di procuratore: P. della Repubblica, P. generale della Repubblica (o assol., Procura), ufficio del procuratore della Repubblica presso i tribunali e del procuratore generale della Repubblica presso le Corti d’appello (p. generale della corte d’appello) e la Corte di cassazione (p. generale della corte di cassazione). b. L’edificio che ospita uno di tali uffici: recarsi alla P.; il nuovo palazzo della Procura.