profumo
s. m. [der. di fumo, di formazione non ben chiara; in origine, la parola indicò prob. il suffumigio con sostanze odorose]. – 1. a. Esalazione odorosa gradevole, da sostanze naturali o preparate artificialmente: il p. dei fiori, delle rose; p. di lavanda; il p. dei campi, del fieno; p. di vaniglia, d’incenso; p. dolce, soave, delicato, delizioso; p. forte, acuto, sottile, penetrante; il p. di pulito della biancheria; mandare, emanare profumo; fiori che riempiono di profumo la stanza; senti che profumo di primavera! Riferito al vino, indica (in alternanza con odore, aroma, e per i vini invecchiati bouquet) una delle sue qualità organolettiche, cioè la sensazione olfattiva che risulta dalla combinazione dell’aroma proprio del vitigno e delle trasformazioni che il vino stesso subisce nella fermentazione e nell’invecchiamento: p. sottile, penetrante, persistente, vinoso; p. di violetta, di muschio, ecc. Piante da profumo, quelle che forniscono olî essenziali di odore gradevole da varî organi (fusti, foglie, rizomi, fiori o frutti) a seconda della specie. b. Più genericam. (con sign. meno proprio, ma di uso com.), buon odore, fragranza, per es. di cibi e vivande appena preparati: il p. del pane sfornato; c’è un p. delizioso in cucina; il p. dell’arrosto si sentiva fin dall’anticamera. Per antifrasi, odore sgradevole: negli autobus troppo affollati si sentono certi profumi! c. In senso fig., situazione capace di evocare una situazione analoga o una condizione, un’atmosfera: M’accende il riso della bocca fresca, ... E il p. d’istoria boccaccesca (Gozzano); e in genere, ogni manifestazione esteriore che susciti una sensazione di soavità, di grazia, di una condizione spirituale felice o desiderabile: il p. dell’innocenza, della bontà, della santità; da tutto esalava il p. della femminilità come quello dei fiori in un giardino (Palazzeschi). 2. Miscela di essenze odorose di origine vegetale (olî essenziali), animale (muschio, zibetto, ambra grigia), opp. sintetiche (alcoli, esteri, eteri, aldeidi, ecc.) opportunamente dosate così da ottenere un odore piacevole e caratteristico, e usate sotto forma di soluzioni alcoliche (estratti) o idroalcoliche (acque di toeletta), di aerosol, o per preparare polveri profumate: p. liquido, solido, in polvere; fabbrica di profumi; boccetta, fiala di p.; p. orientali; bruciare i p.; cospargere di p.; versare qualche goccia di p. nel fazzoletto; spruzzarsi il p. sull’abito, nei capelli; p. maschile, femminile (cioè adatto per uomo, per donna); un p. dozzinale. ◆ Dim. profumino, scherz., profumo gradevole di cibi e sim. (uhm, che profumino!; l’arrosto manda un profumino che risveglia proprio l’appetito); con valore antifrastico, alludendo a cattivi odori (senti che profumino di muffa!).