programmazione
programmazióne s. f. [der. di programmare]. – 1. a. L’operazione, l’attività, il risultato del programmare: la p. dello studio, della ricerca (o di una ricerca), del lavoro, della produzione; la p. delle vacanze, del tempo libero; p. culturale; p. delle nascite, in politica demografica. In pedagogia, p. didattica, con riferimento all’organizzazione curricolare (v. curricolo2) dell’azione educativa, attività di promozione, coordinamento, organizzazione e verifica dei diversi fattori educativi operanti all’interno di un’unità scolastica (istituto, corso, classe). b. Con riferimento a spettacoli, preparazione di un programma, inclusione di uno spettacolo teatrale o cinematografico in un programma: la p. di una serie di commedie alla televisione; anche, rappresentazione, proiezione: i film di prossima p. in questa sala; con sign. collettivo, il complesso dei programmi radiofonici e televisivi previsti per un dato periodo di tempo (chiamato anche, più tecnicamente, con il fantasioso e discutibile nome di palinsesto). 2. In economia, in senso generico, formulazione di un piano: p. aziendale, commerciale; in partic., p. lineare, uno dei rami più importanti della ricerca operativa, che trova larga applicazione in economia (soprattutto a livello aziendale) e che consiste nello studio di tecniche e strumenti per risolvere problemi di ottimizzazione, nei quali cioè ci si propone di scegliere la situazione migliore tra varie possibili; più precisamente, la determinazione del massimo (o del minimo) di una funzione di 1° grado, cioè lineare, (detta funzione obiettivo) sottoposta a uno o più vincoli espressi a loro volta da equazioni o disequazioni lineari. Con sign. più specifico, il complesso degli interventi dello stato nell’economia, realizzati sulla base di un piano pluriennale: politica di p.; la p. per il mezzogiorno; una p. quinquennale. Il termine viene solitamente usato, nella pubblicistica politica ed economica, con riferimento alla politica economica dei paesi occidentali, mentre con riferimento alle economie collettivistiche dei paesi socialisti si usa o si è usato di preferenza il termine pianificazione (v.). 3. In informatica, la stesura di un programma in una forma interpretabile dal calcolatore elettronico (o direttamente o dopo una rielaborazione opportuna), compiuta dal programmatore sulla base delle specifiche di programma fornite dall’analista; la programmazione comprende la definizione del problema da risolvere, la preparazione del diagramma di flusso del programma, la sua codifica (cioè la trascrizione, in un linguaggio opportuno, delle varie istruzioni), la messa a punto e la preparazione di una documentazione a uso dell’operatore. P. diretta, quella consistente nello scrivere i programmi in un linguaggio che non richiede alcuna trasformazione per essere compreso dal calcolatore; p. simbolica, quella che ricorre a un linguaggio simbolico.