promuovere
promuòvere (pop. o letter. promòvere) v. tr. [dal lat. promovēre, comp. di pro-1 e movēre «muovere»; propr. «muovere avanti»] (coniug. come muovere). – 1. a. Far avanzare, far progredire; favorire dando impulso: p. gli studî, le arti, le scienze, la cultura, la civiltà, il progresso; anche, far aumentare: p. le vendite. b. Proporre, dare l’avvio, dare l’inizio: p. una campagna d’opinione; p. una sottoscrizione; p. un’indagine, una ricerca; p. una dimostrazione di protesta; in diritto, p. il giudizio, dare avvio al processo. c. Fare gli atti necessarî perché qualche cosa abbia inizio: p. una causa di beatificazione; p. un’azione legale. d. ant. Sollecitare, spingere: dovendone in Toscana venire con messer Carlo Senzaterra ... da papa Bonifazio addomandato e al venir promosso (Boccaccio). 2. non com. Stimolare, eccitare, fare in modo che qualcosa aumenti d’intensità: p. la traspirazione, la sudorazione; un farmaco che promuove il vomito. 3. Fare avanzare nel grado, nella dignità, nella scala della classificazione professionale, in una gerarchia: p. da capitano a maggiore; è stato promosso maresciallo (anche a maresciallo); il direttore gli ha promesso di promuoverlo caporeparto; p. per rimuovere, adattamento del motto lat. promoveatur ut amoveatur (v.). Nelle scuole, dare il passaggio alla classe immediatamente superiore: p. alla seconda classe, o dalla prima in seconda; non era stato promosso e dovette ripetere l’anno; analogam., promuovere, essere promosso a un esame o agli esami, di chi li sostiene come esterno. ◆ Part. pass. promòsso: accanto alla sua funzione più propriam. participiale (promosso con ottimi voti; promosso per merito speciale), ha spesso quella di agg. o di sost., specialmente nelle scuole: gli alunni promossi sono 23; i promossi e i bocciati.