prontezza
prontézza s. f. [der. di pronto]. – 1. non com. Il fatto d’esser pronto, cioè preparato, apparecchiato a ciò che occorre. In partic., nei traffici marittimi, avviso di p., la comunicazione, scritta o verbale, che il comandante è tenuto a dare al caricatore o ricevitore, dell’avvenuto arrivo della nave in porto e del momento in cui questa sia pronta a caricare o scaricare. 2. a. Più comunem., rapidità, sveltezza: ubbidire con p.; rispondere, intuire, capire con p.; occorre p. nell’agire; ha un’ammirevole p. nell’afferrare al volo ciò che gli si dice. Determinando: alla sua età, conserva ancora una invidiabile p. di memoria; p. di mano, lestezza (anche per significare una certa facilità ad alzare le mani o a rubare); p. di parola, di lingua, scioltezza; p. d’ingegno, di spirito, vivacità, freschezza; p. di movimenti, di riflessi, di reazioni, ecc. Usato assol., e riferito a persona, indica soprattutto rapidità nelle decisioni e nell’azione, contrapponendosi non solo alla lentezza ma anche all’indolenza, alla pigrizia. b. Nel linguaggio militare, p. operativa, capacità di un comando, di un sistema d’arma, ecc. di effettuare, entro un arco di tempo prefissato, la missione per la quale è stato organizzato o assolvere le funzioni per le quali è stato ideato e programmato. c. Riferito a uno strumento di misurazione, la rapidità con cui esso è capace di seguire e indicare le variazioni della grandezza misurata: p. di un termometro, la rapidità con cui questo tende ad assumere la temperatura dell’ambiente con cui è posto in contatto termico. Per estens., p. di un trasduttore, la rapidità con cui esso è capace di trasdurre le variazioni della grandezza applicata; p. di un microfono, p. di un quarzo piezoelettrico. Analogam., d’altre cose, rapidità nel produrre il risultato richiesto: medicamento, rimedio che agisce con prontezza. 3. ant. Improntitudine: il proposto, ... usando la sua trascutata p. la sollecitò molte volte (Boccaccio), la sua tracotante sfacciataggine.