pronunciare
(o pronunziare) v. tr. e intr. [dal lat. pronuntiare «proclamare, annunciare pubblicamente; sentenziare; recitare, declamare», comp. di pro-1 e nuntiare «annunciare»] (io pronùncio, o pronùnzio, ecc.). – 1. tr. a. Esprimere, articolare con la voce (v. pronuncia): p. un suono, un fonema, una vocale, una consonante; p. correttamente le vocali chiuse e aperte, la «s», la «z»; il bambino non pronuncia ancora la «r»; l’«h» iniziale delle forme del verbo «avere» non viene pronunciata (è, cioè, «muta»); p. bene, male una parola; vocabolo difficile a p.; con valore generico: p. con chiarezza; pronuncia bene il francese; pronuncia l’inglese assai stentatamente. b. Con senso più ampio, dire, proferire: pronunciò poche parole di scusa; non ha pronunciato parola in tutta la sera. Comune soprattutto col senso di dire pubblicamente o con una certa solennità: p. un discorso, un’orazione, un elogio funebre; p. il giuramento; p. i voti religiosi, professarli; p. la scomunica, emetterla. In partic., p. un giudizio, formularlo, esprimerlo; p. una sentenza, una condanna, detto del giudice (ma anche in senso estens.: con quella dichiarazione ha pronunciato la sua condanna). 2. tr., ant. a. Dichiarare, proclamare: p. qualcuno contumace, scomunicato, interdetto; fu pronunciato dal papa gonfaloniere di santa Chiesa. b. Asserire, enunciare: p. una verità; il Copernico pronunciò che ella [la Luna] o fusse lucida per se medesima, o che la sua materia ... (Galilei). 3. intr. (aus. avere) a. Nel linguaggio giur., con riferimento all’autorità giudicante, decidere, emettere una sentenza: p. su (o in merito a) una causa; p. extra petita (v. extrapetizione). b. Più genericam., dichiararsi, manifestare la propria opinione, esprimere il proprio giudizio: è difficile p. su questione così delicata. In questo senso è oggi più com. la forma pronominale (per influenza del fr. se prononcer): pronunciarsi a favore, pronunciarsi contro; non mi pronuncio; talora anche col sign. più ristretto di emettere sentenza: la Corte non si è ancora pronunciata. ◆ Part. pres. pronunciante (o pronunziante), usato qualche volta col sign. giuridico: il magistrato, il giudice pronunciante. ◆ Part. pass. pronunciato (o pronunziato), anche come agg. e s. m. (v. la voce).