proposta
propósta s. f. [femm. sostantivato di proposto, part. pass. di proporre]. – 1. L’atto di proporre: fare, avanzare una p.; insistere in una p.; accettare, respingere, rifiutare una p.; una buona, una cattiva p.; una p. seria, interessante, ragionevole, conciliante, accomodante, conveniente, o inaccettabile, assurda, ridicola, offensiva; la p. è troppo vaga: vi inviterei a presentare p. più concrete, più precise; è stato avanzato di grado su p. del direttore; gli è stata fatta la p. di un trasferimento; p. d’impiego, di vendita, d’acquisto, d’affitto, di matrimonio (con questa accezione, anche assol.: ha già avuto molte proposte; in altri casi, fare delle p., delle profferte amorose, come approccio a rapporti sessuali); p. di pace, d’accordo, di costituire una società. Nel linguaggio giur., p. di contratto o p. contrattuale, l’offerta, verbale o scritta, diretta alla conclusione del contratto da stipulare (si differenzia dall’invito a contrarre perché, diversamente da questo, è completa e necessita solo dell’assenso dell’altra parte per trasformarsi in contratto); è detta irrevocabile la proposta di contratto che il proponente si impegna a mantener ferma per un determinato periodo di tempo. Con uso assol., nelle contrattazioni, offerta di un prezzo per l’acquisto di qualche cosa: fate la vostra p. e vedrò se mi conviene; mi faccia una p., mi dica quanto intende pagare. Nel linguaggio parlamentare, p. di legge, progetto di legge presentato a una Camera del Parlamento per iniziativa del Governo, di uno o più parlamentari, di 50.000 elettori, del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (CNEL), o di un Consiglio regionale: presentare, discutere, approvare, respingere una p. di legge. 2. In relazione ad altre accezioni del verbo proporre: a. letter. Enunciazione di un tema da svolgere, di una domanda a cui rispondere, di un quesito da risolvere: il ragionare di sì fatta materia pareva a alcuna delle donne che male a lor si convenisse, e pregavanlo che mutasse la p. già detta (Boccaccio), il tema proposto per le novelle da narrare; lettera di proposta, raro, in contrapp. alla lettera di risposta; sonetti di proposta, quelli in uso nei secoli passati con cui si proponevano dubbî o quesiti a cui altri poeti avrebbero risposto con altri sonetti. b. ant. Proposizione, nel senso di enunciato, affermazione. c. Offerta, nell’espressione pani della p. con cui sono altrimenti chiamati i pani della proposizione (v. proposizione, n. 4 c). d. In composizioni musicali di stile contrappuntistico e imitato, nome della parte enunciante il soggetto che sarà poi riesposto dalle altre voci. e. ant. Ciò che uno si propone, proponimento, proposito: qual è quei che disvuol ciò che volle E per novi pensier cangia proposta (Dante).