prostesi
pròsteṡi s. f. [dal lat. tardo prosthĕsis, gr. πρόσϑεσις, propr. «aggiunta», der. di προστίϑημι «applicare, aggiungere»; già in latino si confusero prothĕsis e prosthĕsis]. – 1. In linguistica, fenomeno fonetico (detto anche, meno spesso, protesi) consistente nello sviluppo di un elemento non etimologico (vocalico o semivocalico) all’inizio di una parola, per esigenze eufoniche (per es., la i che viene talvolta preposta, oggi sempre più raramente, alle parole che cominciano con la cosiddetta s «impura», dopo una parola che termina con una consonante: in istrada, in Ispagna, per iscritto, ecc.). 2. In medicina e in chirurgia, sinon. poco com. di protesi (v.).