prostituzione
prostituzióne s. f. [dal lat. tardo prostitutio -onis, der. di prostituĕre «prostituire»]. – 1. Il fatto di prostituire, di prostituirsi, spec. come attività abituale e professionale di chi offre prestazioni sessuali a scopo di lucro: p. femminile, maschile; darsi alla p.; indurre, obbligare, istigare alla p.; esercitare la p.; casa di p.; p. minorile; favoreggiamento, sfruttamento della p.; nel diritto italiano, sfruttamento della p. altrui, espressione riassuntiva sotto la quale la legge che ha abolito la regolamentazione amministrativa della prostituzione in Italia comprende e sanziona le diverse ipotesi di reato tradizionalmente connesse al meretricio, e cioè l’induzione alla prostituzione, la tratta delle prostitute e lo sfruttamento della prostituzione in senso stretto. Anche, il complesso, l’insieme delle persone che abitualmente si prostituiscono: l’ambiente della p.; i quartieri della città invasi dalla prostituzione. Estens., con riferimento a beni, valori, ideali che non dovrebbero essere oggetto di lucro o interesse: p. della libertà, dell’ingegno, della cultura. 2. In etnologia e nella storia delle religioni, p. sacra, atto rituale presente nelle cerimonie di culto di molte popolazioni, che si compiva occasionalmente durante la cerimonia o la cui pratica era stabilmente affidata a sacerdotesse, secondo concezioni cosmologiche che attribuivano all’atto sessuale un valore propiziatorio legato al culto della fertilità.