prostrare [dal lat. tardo prostrare, rifatto su prostratus, part. pass. di prosternĕre "prosternere"] (io pròstro, ecc.). - ■ v. tr. 1. (lett.) a. [fare andare a terra: p. l'avversario] ≈ atterrare, (lett.) prosternare, stendere. b. (fig.) [vincere in modo violento e radicale: p. il nemico] ≈ abbattere, annientare, sbaragliare, schiacciare, sgominare. 2. (estens.) [privare totalmente dell'energia fisica o psichica: la lunga convalescenza lo ha prostrato] ≈ annichilire, Ⓣ (med.) defedare, estenuare, logorare, sfiancare, sfibrare, sfinire, spossare, stremare. ↓ debilitare, fiaccare, indebolire, infiacchire. ↔ corroborare, rinforzare, rinfrancare, rinvigorire, ritemprare. 3. (fig.) [ridurre a uno stato di scoramento: la sconfitta lo ha prostrato] ≈ abbattere, affliggere, avvilire, (fam.) buttare giù, demoralizzare, deprimere, sconfortare, scoraggiare. ‖ mortificare, umiliare. ↔ confortare, incoraggiare, inorgoglire, riconfortare, rinfrancare, risollevare. ■ prostrarsi v. rifl. 1. [stendersi a terra in atto di umile venerazione: p. davanti all'altare] ≈ genuflettersi, gettarsi a terra, inchinarsi, inginocchiarsi, (lett.) prostendersi, (lett.) prosternarsi. ↔ ergersi, rizzarsi. 2. (fig.) [rendersi umile: p. davanti alle autorità, ai potenti] ≈ abbassarsi, avvilirsi, mortificarsi, umiliarsi. ↔ risollevarsi, sollevarsi.