protagonista
s. m. e f. e agg. [dal gr. πρωταγωνιστής, comp. di πρῶτος «primo» e ἀγωνιστής «lottatore, combattente»; la parola, usata nel greco ant. con sign. generico, viene adottata nel linguaggio teatrale soltanto alla fine del sec. 17°, dapprima in inglese e successivamente anche in ital.] (pl. m. -i). – 1. a. Con riferimento al teatro classico, l’attore che sosteneva sulla scena la parte del personaggio principale. Nello spettacolo moderno, attore o attrice che interpreta il personaggio principale in un’opera teatrale, lirica, cinematografica, televisiva e sim.: sostenere la parte del p. (o essere il p.) in una commedia; lo spettacolo ha un eccellente p.; il p. è stato sostituito all’ultimo momento; la p. non è all’altezza del ruolo. Anche come agg.: attore p., non p.; ha vinto il premio come migliore attrice non protagonista. b. Anche, il personaggio principale di un’opera teatrale, lirica, cinematografica, oppure narrativa o figurativa: Violetta è la p. della «Traviata»; Renzo e Lucia sono i p. dei «Promessi Sposi»; spesso dei manichini sono stati i p. dei quadri di De Chirico. 2. Per estens., chi ha la parte principale, un ruolo di primo piano nelle vicende della vita reale: i p. della vita politica; è stato a lungo il p. della cultura italiana; donne che sono state le p. della lotta per l’emancipazione femminile; è stato il p. indiscusso della serata; fu p. di una terribile avventura, di uno scandalo che ha fatto epoca, di un famoso processo; la televisione aspira a definire le sue parti, e cerca sempre perciò un p., un antagonista, una vittima sacrificale, un coro e un corifeo (Luca Doninelli).