protuberanza
s. f. [der. di protuberante]. – Sporgenza che si forma su una superficie per escrescenza, rigonfiamento o altre cause: avere una p. sul naso, sulla fronte; in varî punti del muro, l’intonaco formava delle protuberanze. In partic.: in anatomia, p. anulare, altra denominazione del ponte di Varolio (v. ponte, n. 11 a); p. occipitale esterna, salienza ossea mediana che si trova sulla superficie esterna della squama dell’osso occipitale corrispondente al punto craniometrico inion; in botanica, p. fogliare, lo stesso che bozza fogliare (v. bozza1, n. 1 d). In astronomia, p. solari, denominazione delle nubi di gas che si protendono dalla parte più profonda della cromosfera solare verso l’esterno, di forma generalmente allungata, lunghezza e altezza variabili (raggiungono anche diverse centinaia di migliaia di chilometri) e la cui attività è in relazione con quella delle macchie solari; visibili a occhio nudo sul bordo del Sole durante le eclissi, appaiono di colore rossastro, mentre se osservate sul disco solare si proiettano sul fondo della cromosfera, più luminoso, come linee oscure, denominate filamenti. Il tipo più frequente è quello delle protuberanze dette attive, connesse alla base con la fotosfera, che spesso si evolvono in p. eruttive, tendenti a preferire la zona equatoriale del Sole e nelle quali il movimento dei gas in ascesa e discesa può raggiungere velocità molto elevate (400 km al secondo). Vengono dette cicloniche le protuberanze nelle quali i gas hanno movimento vorticoso, e quiescenti quelle di vita più lunga, a scarsa attività.