provinciale
agg. [dal lat. provincialis]. – 1. a. Che appartiene alla provincia intesa come circoscrizione amministrativa, che riguarda la provincia o da essa dipende: circoscrizione p.; giunta, consiglio p.; strade p.; legge comunale e p.; medico, veterinario p. (in passato). b. spreg. Che è proprio, tipico, caratteristico della provincia, cioè dei centri periferici e minori, con riferimento a una reale o presunta arretratezza economica, sociale e culturale delle piccole città e dei paesi riguardo alle grandi città: mentalità p.; modi, abitudini, gusti provinciali. Come s. m. e f., sempre in senso riduttivo, persona che mostra di avere la mentalità ristretta, le abitudini piccolo-borghesi, il cattivo gusto considerati tipici della gente di provincia: sono dei p.; nel suo modo di vestire si riconosce il p.; un p. ingenuo; una p. riguardosa delle apparenze, ossessionata dal timore dello scandalo (Manzini). c. In storia dell’arte, ritardo p., ritardo con il quale ambienti periferici recepiscono e riproducono forme e modelli artistici elaborati nel centro culturale di maggiore importanza (l’espressione è stata usata in partic. per indicare il ritardo delle province rispetto a Roma nell’età imperiale). 2. Con riferimento alle province ecclesiastiche, concilio p., concilio dei vescovi di una provincia ecclesiastica, convocato e presieduto dal metropolita. Negli ordini religiosi, padre p., religioso che presiede a tutti i conventi del suo ordine posti in una provincia ecclesiastica (o dell’ordine). ◆ Spreg. provincialòtto, provincialùccio, come agg. e sost., entrambi nel sign. 1 b. ◆ Avv. provincialménte, non com., nell’ambito della provincia, limitatamente alla provincia: organizzare provincialmente una serie di incontri sportivi; con tono e gusto provinciale, alla maniera dei provinciali: una situazione culturale provincialmente arretrata.