prugnolo
prugnòlo s. m. [der. di prugna]. – 1. Nome comune di alcuni funghi mangerecci, tra i quali: il p. di s. Giorgio, o semplicem. prugnolo (lat. scient. Tricholoma georgii), piccolo fungo che cresce nei prati e ai margini dei boschi, in cerchi o in linee irregolari, con cappello da convesso ad appianato, biancastro, gialliccio o di color nocciola e gambo corto, compatto, bianco o biancastro; e il p. bastardo o semplicem. prugnolo (lat. scient. Clitopilus prunulus), comune nei boschi e nei prati, con cappello di 3-6 cm di diametro e ricoperto di pruina bianco-grigiastra, gambo pieno, breve, lanuginoso alla base: ha carne bianca di odore gradevole e sapore di farina bianca. 2. P. gentile, altro nome con cui è indicato il vitigno sangiovese grosso, spec. in quanto destinato, insieme con altre uve (nella proporzione del 50-70%) alla produzione del Vino nobile di Montepulciano. Si ritiene che sia così chiamato per allusione al colore dell’acino, simile a quello delle prugne, e forse anche per la sua bassezza; non è escluso però che vi sia stato un accostamento a pignolo (v. pignolo, nel sign. 3), nome che in passato si trova usato anche per questo vitigno.