pubblicita
pubblicità s. f. [dal fr. publicité, der. di public «pubblico1»]. – 1. Il fatto d’essere pubblico, di svolgersi alla presenza del pubblico: p. del dibattimento, nel processo penale; p. delle udienze giudiziarie; p. delle sedute parlamentari. 2. Il rendere pubblico; divulgazione, diffusione tra il pubblico: dare p. a una notizia, a un fatto; notizie riservate che non sono destinate alla p.; la cerimonia si è svolta in privato, senza nessuna pubblicità. Frequente la locuz. fare p., far conoscere, e quindi rendere pubblici, intenzionalmente o involontariamente, fatti che potrebbero o dovrebbero essere ignorati: via, non facciamo p.!; evitiamo di fare p.!, o cerchiamo di non fare p.!, di richiamare l’attenzione della gente con clamori, litigi, parlando a voce alta, ecc.; con sign. più concr., fare p. a qualcosa o di qualcosa, richiamare, con varî mezzi, l’attenzione del pubblico su fatti, eventi, scoperte e invenzioni, prodotti, spettacoli, ecc. (e anche, in forma rifl., farsi p., cercare di farsi conoscere, di mettersi in mostra, di acquistare notorietà). 3. L’insieme di tutti i mezzi e modi usati allo scopo di segnalare l’esistenza e far conoscere le caratteristiche di prodotti, servizî, prestazioni di vario genere predisponendo i messaggi ritenuti più idonei per il tipo di mercato verso cui sono indirizzati: agenzie, imprese, organizzazioni di p.; lanciare un prodotto con una p. ben indovinata; spendere migliaia di euro per la p.; una p. martellante, ossessiva, opprimente, abile, discreta, intelligente, penetrante; p. istituzionale, quella che promuove un bene o un servizio prodotto da un ente pubblico, un ministero, un’amministrazione locale e sim.; p. sociale, quella volta a favorire i corretti comportamenti da adottare nei rapporti con gli altri e nella comune vita civile (come nelle campagne contro l’abbandono degli animali o a favore dell’ambiente); p. ingannevole, che promette cose che non è in grado di mantenere o non consente di essere facilmente riconosciuta in quanto tale (come in alcune forme di telepromozione); p. occulta, quella esibita da film, libri, spettacoli televisivi, ecc., in cui si leggono, si vedono o si sentono pronunciare i nomi dei varî marchi al di fuori degli appositi spazî consentiti: fare p. occulta a una marca di orologi; p. subliminale, quella particolare forma di pubblicità occulta fatta di rapidissime immagini cinematografiche o televisive che, pur non essendo percepite chiaramente dall’occhio dello spettatore o del telespettatore, sono comunque in grado di influenzarne il comportamento di consumatore in quanto registrate in un modo o nell’altro dal suo inconscio; a seconda dei mezzi attraverso cui viene diffusa: p. affissionale, murale, giornalistica (o a mezzo stampa), luminosa, radiofonica, televisiva, cinematografica; p. redazionale, inserita a pagamento in giornali e riviste, ma in forma di articolo informativo, di notizia obiettiva; p. economica (o piccola p.), l’insieme di brevi annunci a carattere di domanda-offerta di beni e servizî, pubblicati in apposite pagine di giornali e riviste; p. dinamica, quella affissa sui mezzi di trasporto urbani; p. diretta (o direct marketing), quella che si rivolge direttamente ai consumatori inviando loro lettere, dépliant, cataloghi, e-mail, ecc. In partic., lo spazio della pagina di un quotidiano o di un periodico riservato all’informazione commerciale, e per estens. anche le parti di trasmissioni televisive, radiofoniche, o di spettacoli cinematografici riservate a tali informazioni: una rivista troppo piena di p.; le pagine della p. superano spesso quelle degli articoli; un film interrotto continuamente dalla p.; una p. basata prevalentemente su fotografie; p. di automobili, elettrodomestici, prodotti alimentari.