pubblico1
pùbblico1 (ant. o letter. pùblico) agg. [dal lat. publĭcus, affine a popŭlus «popolo»] (pl. m. -ci, ant. -chi). – 1. Che riguarda la collettività, considerata nel suo complesso e in quanto fa parte di un ordine civile (cittadinanza o nazione): il bene p. (o il p. bene); interesse p.; salute p.; utilità p.; una p. necessità; i p. bisogni; lutto p.; moralità p.; calamità p.; pericolo p., con due diversi sign. (v. pericolo, n. 1 a e b); la p. decenza; ordine p., con due diversi sign. (v. ordine, n. 2 c); garantire l’ordine p.; la quiete, la tranquillità p.; p. sicurezza, con varî sign. (v. sicurezza); forza p., il complesso dei corpi militari e di polizia che hanno il compito di mantenere l’ordine pubblico; servizio p., che interessa la collettività, che provvede alle necessità della cittadinanza; con accezione propria, p. relazioni, traduz. dell’ingl. public relations (v.). In alcune locuz. si contrappone più esplicitam. a privato: atto p. (v. atto2, n. 4 a); diritto p., il complesso delle norme che regolano l’organizzazione e la funzione dello stato o, in genere, degli enti che coadiuvano lo stato nell’esercizio delle sue funzioni e i rapporti intercorrenti tra questi e gli individui, come soggetti privati; scuole p., statali o comunali, contrapp. alle scuole private (e così insegnamento p., e sim.); opere p., eseguite a spese dello stato o di altri enti (comune, provincia, regione, ecc.) per uso e a vantaggio della collettività; bene p., che appartiene allo stato o alla comunità; tesoro p., l’erario; debito p., l’insieme dei debiti accumulati dallo stato (v. debito2); deficit p., il passivo nel bilancio dello stato; beneficenza p., quella fatta da enti pubblici; vita p., l’attività dei cittadini che svolgono incarichi di governo o ricoprono ruoli nell’amministrazione pubblica (sinon. quindi in genere di vita politica, in espressioni come: darsi alla vita p., ritirarsi dalla vita p., e sim.), o anche, più genericam., l’attività di tutti i cittadini in quanto membri di una comunità e partecipi della vita sociale; persona p., uomo p., uomo politico, o di spettacolo; p. amministrazione, l’amministrazione dello stato; p. ufficiale, quello che, a qualunque titolo, esercita una funzione nel settore legislativo, amministrativo o giudiziario; funzionario p., e più com. p. funzionario; p. impiego (v. impiego, n. 2); la cosa p. (calco del lat. res publica), lo stato, il governo, l’amministrazione statale e anche i beni che sono proprietà di tutti i cittadini. In diplomatica, documento p., quello emanato da una cancelleria e caratterizzato dalla solennità delle formule e dall’aspetto esterno. La parola compare inoltre nella denominazione di ministeri o altri uffici statali: ministero della Pubblica Istruzione; ministero dei Lavori Pubblici, l’attuale ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; Alto commissario per l’igiene e la sanità p.; Comitato di salute p., in Francia, durante la Rivoluzione (in tutte queste denominazioni però l’aggettivo ha il suo valore iniziale più generico). Per il p. ministero nell’amministrazione della giustizia, v. ministero, n. 4. 2. Che è di tutti, che è comune a quanti fanno parte della collettività: è voce p.; è p. fama; opinione p., il modo di giudicare e di pensare collettivo della maggioranza dei cittadini (v. opinione, nel sign. 3); p. fede o fede p. (v. fede, n. 1 b); godere la p. stima; avere diritto alla p. riconoscenza; meritare il p. biasimo; additare al p. disprezzo; sollevare la p. indignazione; divenire, rendere di p. dominio o di p. ragione, di notizia o di fatto che viene divulgato a tutti. 3. a. Che è accessibile a tutti, aperto a tutti, che tutti possono utilizzare, che non è di proprietà privata né riservato a persone o gruppi determinati: luogo p. (v. luogo, n. 2 a); strada p.; locali p.; p. esercizî, alberghi, trattorie, bar, caffè, bagni pubblici, rimesse d’automobili, ecc.; biblioteche p.; sale di p. spettacolo; giardini p. (v. giardino, n. 1); casa p., in passato, casa di tolleranza. b. A cui può partecipare o intervenire chiunque: asta p.; p. incanto; p. adunanza; p. assemblea; il dibattito è p.; i corsi, le lezioni, gli esami sono p.; per estens., raro, di uso gratuito: bagni pubblici. c. Fatto di fronte a tutti, in modo che tutti possano vedere o udire: confessione p.; p. professione di fede, di obbedienza, di sottomissione; rendere p. omaggio. d. Noto a tutti, palese: dare p. scandalo; la loro relazione è ormai p.; è un p. truffatore; essere p. (con valore neutro), non com., essere notorio: essendo a ogni uom publico lui vagheggiare la moglie di messer Francesco (Boccaccio). e. Con sign. partic., nel diritto canonico, la locuz. p. onestà o p. decenza (più spesso nella forma latina publica honestas), impedimento matrimoniale sussistente tra l’uomo e le consanguinee in linea retta (fino al secondo grado) della donna con la quale abbia contratto matrimonio invalido o sia vissuto in pubblico o notorio concubinato. ◆ Avv. pubblicaménte, in pubblico, alla presenza di tutti (o, in genere, d’altra gente): esibirsi pubblicamente; accusare pubblicamente una persona; fare pubblicamente ammenda dei proprî errori; ringraziare pubblicamente le autorità; con cerimonia pubblica, per iniziativa delle autorità civili, talora anche a spese dello stato: celebrare, commemorare, onorare pubblicamente uno scienziato, un eroe, un grande scomparso. Anche, a tutti: sono pubblicamente noti i gravi danni prodotti dall’inquinamento.