pugilato
(ant. pugillato) s. m. [dal lat. pugil(l)atus -us, der. di pugil -ĭlis «pugile»]. – 1. Specialità sportiva nella quale due contendenti si affrontano in uno spazio delimitato (ring o quadrato) cercando ciascuno di colpire e atterrare l’avversario con colpi vibrati, secondo determinate regole, sulla parte anteriore e sulle parti laterali della testa e del tronco al di sopra della cintura, con i pugni chiusi e protetti da appositi guantoni (nel pugilato dilettantistico è inoltre obbligatorio l’uso di un apposito casco per proteggere la zona sopracciliare e la nuca): un incontro di p.; un campione del p. (v. anche boxe). Nota fin dall’antichità e considerata di alto valore educativo, questa disciplina fu praticata, quale esercitazione facente parte delle gare atletiche, nell’antica Grecia, presso gli Etruschi e a Roma (spec. durante la Repubblica e l’Impero), secondo regole diverse da quelle attuali e con una tecnica che comportava l’uso del cèsto. 2. estens. Scambio irato e violento di pugni: la lite è finita in un p.; alcuni facinorosi sono venuti a diverbio e ne è nato un p.; anche, in usi letter., contrasto, dibattito molto acceso. TAV.