pulsione
pulsióne s. f. [dall’ingl. pulsion, che è dal lat. tardo pulsio -onis «lo scacciare»]. – Spinta, impulso. 1. Con sign. concreto, in meccanica, sinon. di forza (in partic., di forza impulsiva); lavoro di pulsione, in fluidodinamica, il lavoro che compie l’unità di massa di un fluido operante in un sistema, pari al rapporto tra la differenza della pressione all’uscita e all’ingresso del sistema e la densità del fluido. 2. Con sign. fig., in psichiatria, p. endogena, la spinta che deriva da processi psichici che comportano bisogno, appetizione, volizione. In psicanalisi, processo dinamico traspostosi nella psiche da un’origine somatica, vitale, esistenziale, ma, quanto alla meta, e a differenza dell’istinto, non rigidamente e univocamente determinato: p. sessuale, distinta dall’eccitamento sessuale come evento fisiologico, è presente in varie forme a seconda della fase libidica in cui si manifesta (v. anche orale, anale, fallico e genitale); p. di vita, le pulsioni sessuali e la tendenza all’autoconservazione intese come manifestazioni del «principio del piacere» (v. piacere1, n. 1 c); p. di morte, in contrapp. alla pulsione di vita, controversa nozione che esprime la tendenza al regresso totale, in base al «principio del nirvana» (v. nirvana), da qualsiasi stato di tensione alla precedente stasi e quiete.