pulzella
pulzèlla (o pulcèlla) s. f. [dal fr. ant. pulcele (mod. pucelle), da un lat. pop. *pulicella, di origine incerta (forse der. di pullus «animale giovane»)], letter. – Fanciulla non maritata, vergine: Esso parlava ancor de la larghezza Che fece Niccolò a le pulcelle (Dante, alludendo al dono che s. Nicolò fece a un concittadino povero perché potesse maritare le sue figlie); pulcella partitami da casa mia, al Papa andava che mi maritasse (Boccaccio); Siedono su le panche le pulzelle (Pascoli). È parola che s’incontra oggi raramente, solo in frasi d’intonazione scherz. (si è fidanzato con una pulzella dell’alta nobiltà, e sim.) o in locuz. derivate dal fr. come: la pulcella d’Orléans o assol. la Pulcella (fr. la pucelle d’Orléans o assol. la Pucelle), santa Giovanna d’Arco. ◆ Accr. pulzellóna (o pulcellóna), per lo più scherz., donna nubile non più giovane; il dim. è formato quasi sempre dalla variante con -z-, pulzellétta (raro pulzellina): E pulzellette gioveni e garzoni Baciarsi ne la bocca e ne le guance (Folgóre da San Gimignano).