pungente
pungènte agg. [part. pres. di pungere]. – 1. Che punge, detto, in senso proprio, di oggetto appuntito o di altra cosa che dia alla pelle una sensazione di puntura o comunque irritante: uno spino p., i p. rovi, le p. foglie dell’ortica, una lana ruvida e p., un p. cilicio. Per estens., di sostanza o altro che provochi alla superficie del corpo, oppure alla lingua, all’olfatto, agli occhi una sensazione aspra, acuta, penetrante, frizzante: un freddo, un gelo, un vento p.; il p. sapore dell’aceto, degli agrumi immaturi; l’odore acre e p. della varechina. 2. In senso fig., che ha la forza, la capacità di penetrare dentro come se pungesse, con riferimento soprattutto allo sguardo: occhi vividi e p.; gli rivolse una p. occhiata; nei suoi occhi non c’era stupore, soltanto una interrogazione p. (Bassani); o che turba, che rattrista profondamente: un p. rimprovero; o malevolo, mordace, sarcastico, beffardo, che provoca risentimento: una critica p., censure p.; una risposta, un motto, un’insinuazione p.; un’ironia, una satira p., un p. umorismo; o assillante, tormentoso: una p. necessità, un p. desiderio, una p. nostalgia; un p. sospetto. ◆ Avv. pungenteménte, solo in senso fig., in tono pungente, caustico, o in modo da provocare vivo dispiacere: ferire pungentemente con una frase sarcastica; essere pungentemente tormentato dal rimorso.