pungiglione
pungiglióne s. m. [der. di pungere]. – 1. In zoologia, organo appuntito, cavo o solcato da un canale, caratteristico di varî artropodi e di alcuni vertebrati (per es., certi pesci), capace di ferire e di inoculare sostanze velenose prodotte da speciali ghiandole, utilizzato sia per offesa sia per difesa, e derivato dalla trasformazione di organi o strutture a diversa funzione: il pungiglione degli scorpioni è un aculeo derivato dalla trasformazione della parte terminale dell’addome (telson); il pungiglione degli imenotteri (vespe, api, formiche) è una trasformazione dell’ovopositore, e sporge dall’estremità dell’addome. 2. estens., letter. Pungolo, e fig. stimolo, incitamento, o anche pensiero assillante, preoccupazione: nell’aria un odore così frizzante di primavera, che non so resistere al p. romantico e mi incammino verso il Viale dei Colli (Cicognani).