puntone
puntóne s. m. [prob. der. di punta, come puntello; nel sign. 3, der. di puntare1]. – 1. Nella tecnica, elemento di una struttura (in partic., asta di una travatura reticolare) soggetta prevalentemente alla sollecitazione di compressione semplice: nel caso, per es., delle capriate (o incavallature) a sostegno delle coperture, tutte le aste del corrente superiore della struttura risultano altrettanti puntoni. Nella tecnica automobilistica, elemento strutturale delle sospensioni che reagisce agli sforzi tendenti a flettere gli assali. 2. ant. La punta di un’arma bianca: Sette P ne la fronte mi descrisse [l’angelo] Col punton de la spada (Dante). 3. Ramo, bastone o altro elemento simile con cui si punta e si fa forza su una superficie per sostenersi o allontanarsi: usare un ramo spezzato come p.; fare puntone su qualche cosa, puntellarsi, fare forza: facendo p. sul remo, spinse la barca raso agli scogli (Cinelli). 4. a. Nell’ant. linguaggio militare, specie di ariete, come macchina ossidionale: i genovesi tentorno ... di gittare in terra colle mine [la Lanterna di Genova], accostandosi a quella con uno p. di legname lungo trenta braccia e largo venti, capace di trecento uomini (Guicciardini). Anche, sinon. di cuneo, come formazione tattica. b. Nelle antiche fortificazioni, lo spigolo di un baluardo.