pure (in posizione prefinale, anche abbrev. in pur) [lat. pure "puramente", avv. di purus "puro"]. - ■ avv. 1. [con valore aggiuntivo, per indicare una parità di condizione: lui è veneto e sua moglie p.] ≈ (lett.) altresì, anche, (ant.) anco, (lett.) parimenti, (ant.) puranco. 2. (lett.) [con valore asseverativo, per sottolineare un'affermazione o una singola circostanza: è pur vero quello che mi dici] ≈ bene, davvero, proprio. ■ cong. 1. a. [per introdurre prop. concessiva implicita, spec. nella forma pur, o rafforzata da sia: pur senza eccellere, te la sei cavata bene; sia p. a malincuore, ho dovuto rinunciare] ≈ anche se, benché, per quanto, quand'anche, sebbene. b. [posposto al cong. d'un verbo, senza altro elemento di congiunzione, con valore ipotetico: mi portasse p. in capo al mondo, io lo seguirò] ≈ anche. 2. [come cong. coordinativa, con valore avversativo concessivo: te l'avevo pur detto di stare attento] ≈ eppure, nondimeno, tuttavia. ■ pur di locuz. cong. [per introdurre una prop. condiz. o finale all'inf.: pur di farla finita, farei qualunque cosa; pur di avere quell'anello, pagherei qualunque prezzo] ≈ ↓ al fine di, per.